Il vino, la musica e l’arte di Valentino Monticello.

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Questa storia è il racconto emozionante di un intreccio di passioni: il vino, la musica, l’arte. È la storia della vita di Valentino Monticello che fin da ragazzino ne è completamente pervasa.

Nato negli anni 30, trascorre la sua infanzia in provincia di Vicenza, in un ambiente rurale che lo porta a stretto contatto con la vigna e la cantina.

Lo zio è un produttore di grappa a Bassano e spesso il piccolo Valentino lo aiuta insieme al nonno a pigiare l’uva: così i gesti e i riti di questo mondo entrano subito a far parte del suo quotidiano e del suo immaginario.

La sua passione per l’opera inizia altrettanto presto. All’età di sei anni già recita in una produzione locale di Madama Butterfly e poco più grande scappa spesso a Verona in bicicletta percorrendo quasi 90 km per assistere a qualunque rappresentazione in programma nel teatro lirico all’aperto.

Anche il suo talento per la linea e la composizione iniziano ad essere evidenti fin dalla tenera età. A 11 anni Valentino si aggiudica il primo premio in un concorso di ritratti e a 14 anni inizia a realizzare poster ed etichette per la Distilleria S. Giorgio di Bassano del Grappa.

Poco più che ventenne Valentino decide di trasferirsi a Londra e la sua competenza in materia vitivinicola lo aiuta a trovar subito lavoro come sommelier al Club 21. Lì conosce i migliori vini del mondo, diventando esperto di Bordeaux e Borgogna e maturando una passione per Chateau d’Yquem che durerà tutta una vita. Inizia a collezionare le etichette per il loro design o come ricordo delle bottiglie preferite, specie le grandi annate.

Verso la metà degli anni ’80, forte della sua esperienza, Valentino diventa head sommelier presso il leggendario Harry’s Bar.

Il mondo del vino dunque resta il centro della sua vita ma non un centro assoluto. Nel corso degli anni trascorsi a Londra non smette mai di dedicarsi all’arte.

Non appena lascia il club si ritira nella pace del suo studio dove trascorre notti intere a dipingere lavorando con tecniche ad olio: progetta scene di musical, dipinge per lo più sinfonie e scene di arie di opere relative al vino.

Sul finire degli anni ottanta inizia a rendere protagoniste nelle sue opere d’arte parti degli strumenti del suo mestiere, le etichette dei vini. Tra le tante spiccano Domaine de la Romanée-Conti, Château Haut-Brion, Château Lafite Rothschild, Petrus, Le Pin, Opus One, Sassicaia, Château Cheval Blanc, Château Latour, Dom Perignon, Moët & Chandon.

Crea una sua tecnica di ritaglio e dispone pezzi, oggetti e figure umane, tutte estratte dalle etichette, nei suoi collage, senza integrazioni in termini di disegno o pittura.

Usando la sua vasta conoscenza in tema musicale e artistico, va a rappresentare scene famose, trame, miti e leggende delle opere che ama, utilizzando le etichette dei produttori di vino delle zone reali in cui queste erano ambientate. Ad esempio, per la “La Boheme” di Giacomo Puccini utilizza solo etichette di vini francesi. Altre opere sono specifiche delle regioni vinicole, come Il viaggio a Reims di Gioachino Rossini che presenta solo etichette di vino di Borgogna.

La maggior parte delle scene è incorniciata da un boccascena, che riproduce quello di uno degli 11 diversi teatri dell’Opera ai quali si ispirava.

Dagli anni 90 iniziano le prime mostre che si susseguiranno tra Inghilterra e Italia e nel 1997 Mark Birley, il proprietario dell’Harrys Bar, riconoscendone il talento gli chiede di disegnare la cartolina di Natale del club. Monticello rappresenta ancora una volta La Boheme cambiando però ambientazione: da Parigi il centro diventa Londra, più precisamente South Audley Street. La creazione genera un grande clamore che porta alla definitiva ribalta le sue straordinarie opere d’arte.

Alcuni dei collage di Valentino oggi fanno parte di prestigiose collezioni private in tutto il mondo, nelle mani di ricchi collezionisti che condividono il suo amore per il vino, l’opera e l’arte. Se ne possono ancora trovare esposti nelle cantine italiane con le quali era in contatto, come il Molino di Grace nel Chianti.

Il suo lavoro (di cui potete trovare dettagli sul sito www.theartofvalentino.com) è apparso anche sulla stampa internazionale di settore ed è stato utilizzato sotto forma di illustrazioni per le carte dei vini, più recentemente da The Wine Society.

Nonostante l’enorme richiesta di vendere le sue creazioni, Monticello ha tenuto per sé la maggior parte dei suoi lavori oggi custoditi nella casa di famiglia a Battersea, a sud di Londra.

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