Il distretto renano dell’Ahrweiler, famoso in tutto il mondo per i suoi Pinot Noir, prova a rialzarsi dopo l’alluvione che a luglio scorso ha colpito con tutta la sua violenza il NordReno-Westfalia, provocando danni alle infrastrutture e ai vigneti per milioni di euro e lasciando il segno più profondo in quelle famiglie che hanno perso i propri cari.
Viticoltori e imprenditori protagonisti del mondo dell’enogastronomia e del turismo, cuore pulsante dell’economia del territorio, rialzano la testa grazie ad un grande progetto di solidarietà che vede al centro il vino, più precisamente i flutwein.
Sono stati ribattezzati così i vini dell’inondazione, tratti in salvo dai fiumi di fango che hanno devastato la regione, 300.000 bottiglie, considerate una rarità, recuperate dai ristoratori, e messe in vendita, numerate e contingentate a lotti di 1000 pezzi, dall’Associazione dei Viticoltori della regione attraverso la piattaforma di crowdfunding Startnext.
L’operazione di solidarietà si è conclusa all’inizio di settembre con una raccolta di circa quattro 4,5 milioni di euro a fronte di 47mila donatori.
Le bottiglie sono state messe all’asta nella stessa condizione in cui sono state ritrovate, ricoperte di fango, dopo aver effettuato accurati test di laboratorio che ne hanno garantito la sicurezza.
La scelta di mostre gli effetti della tragedia che è costata la vita a 190 persone è quella di mantenere alta l’attenzione dell’opinione pubblica sulla potenzialità distruttiva del climate change.
Oggi grazie ai “vini del fango” un territorio in ginocchio si rialza e quei pezzi unici finiti nelle cantine di generosi collezionisti rappresentano la testimonianza della vicinanza a viticoltori e imprenditori di una regione che con fatica, ma anche con grande voglia di riscatto, può tornare alla sua vocazione.
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