I grandi vini di Chanel in asta da Sotheby’s

Avatar angelapetroccione

“Il buon gusto è qualcosa di innato come la sensibilità del palato” amava dire Coco Chanel rappresentando in modo essenziale ed elegante, come solo lei sapeva fare, il sottile filo che lega la propensione alla ricerca del bello alla sensibilità rispetto all’eccellenza dei sapori, due mondi che possono incontrarsi avendo in una predisposizione naturale il loro trait d’union.

Un’idea in potenza, un concetto profetico rispetto al destino della Maison che qualche anno dopo la sua morte avrebbe visto intrecciare la sua strada con quella del mondo enoico.

Era infatti il 1994 quando Alain e Gérard Wertheimer, attuali proprietari della casa di moda, nipoti di quel Pierre Wertheimer che la fondò assieme a Coco, acquistarono per 60 miliardi uno dei più prestigiosi gran cru del mondo, Château Rauzan-Ségla a Margaux, un investimento che fece molto parlare dato che il valore della tenuta nel giro di pochi anni raddoppiò.

Subito dopo, nel 1996 un altro colpo con Château Canon, a pochi passi dal suggestivo paese medievale di Saint-Emilion, con oltre 100 anni di storia vinicola sulle rive dell’estuario della Gironda, nel cuore della celebre regione del Bordeaux.

Chanel è stato così il primo grande brand del mondo del lusso a passare dal gotha della moda e dei profumi a quello enoico, anticipando anche Bernard Arnault, proprietario della Moët Hennessy Louis Vuitton (LVHM) che impresse solo dopo il suo sigillo su champagne e altri vini.

Tra pochi giorni si celebra questo suo primato attraverso una grande asta organizzata da Sotheby’s Londra.

Non accessori, profumi o gioielli andranno all’incanto dal 15 al 29 ottobre, ma 900 lotti di vini provenienti dai due Chateaux per celebrare i venticinque anni di proprietà e i più di 100 anni di vinificazione.

Lo storico evento segna la prima volta che i vini di due tenute classificate Grand Cru e Premier Cru, speculari su sponde opposte, vengono offerti in un’asta.

Oltre sessanta rare annate che abbracciano più di un secolo, dal 1917 al 2020, in una varietà di dieci formati differenti, dalla bottiglia al Melchior (18 litri), vini che fino ad ora non hanno mai lasciato le cantine di nessuna delle proprietà, con un valore complessivo stimato di 730.000 pound.

Una delle selezioni presenta annate prebelliche tra cui tre bottiglie di Château Canon 1926, tre Magnum dell’annata 1933. Il pezzo più costoso è una rara botte su misura di Château Canon 2020 con un valore stimato da Sotheby’s compreso tra i 24.000 e i 32.000 pound.

Gli appassionati e gli amanti del buon vino avranno modo di acquistare non solo pezzi rari delle collezioni dei due Chateaux ma anche diverse esperienze esclusive tra cui tour e soggiorni unici nei vigneti e nei castelli. Potranno rivivere il mito di Coco visitando il suo appartamento a Parigi, le case d’arte e i campi di fiori a Grasse, culla della profumeria Chanel.

Insomma quella di Sotheby’s più che un’asta è un appuntamento alla scoperta di un mondo, quello di Chanel, e della sua filosofia ispirata alla ricerca di bellezza ed eleganza intramontabili.   

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *